Mario Vallauri
Mario Vallauri (1887 – 1964), nato a Viareggio da famiglia piemontese, studiò sanscrito a Napoli, allievo di Michele Kerbaker, dove si laureò nel 1911 con una tesi sulle recensioni del Ramayana. L’anno successivo passò a Firenze, all’Istituto di Studi Superiori, sede del corso di perfezionamento in sanscrito frequentato in anni precedenti anche da Luigi Suali sotto la guida di Paolo Emilio Pavolini. Tra il 1913 e il 1914 soggiornò a Wurzburg per studiare con il linguista Julius Jolly, accademico tedesco noto anche per i suoi studi sul diritto indiano, che permisero a Vallauri di dedicarsi alla traduzione dell’Arthashastra di Kautilya. Rientrato in Italia, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale ottenne la libera docenza in sanscrito presso l’Unversità di Torino (1922), a cui seguì l’assegnazione della cattedra di ordinario della stessa materia nel 1931, incarico che mantenne fino al 1957, quando andò in pensione per raggiunti limiti d’età. Durante gli anni passati a Wurzburg, grazie agli insegnamenti di Jolly, potè approfondire ricerche sulla materia medica in India. Gli studi compiuti in Italia con Kerbaker prima e poi con Pavolini, suscitarono in Vallauri un interesse verso l’analisi e la traduzione di testi puranici e di drammi teatrali indiani, a cui dedicò varie e importanti pubblicazioni, alcune delle quali restano conservate tra le pubblicazioni presenti nella biblioteca di Luigi Suali, ricevute come dono dallo stesso Vallauri.