Carlo Bernheimer

Carlo Bernheimer (1877-1966), orientalista e paleografo italiano nato a Livorno e laureatosi a Bologna nell’anno accademico 1896-97, è una figura poco nota nel panorama orientalistico italiano. Allievo di Francesco Lorenzo Pullè, insegnò paleografia all’Università di Bologna, dove tenne anche i corsi di sanscrito per alcuni anni, ottenuta la libera docenza, prima e durante la dittatura fascista, ma fu costretto a lasciare l’insegnamento nel 1938, in seguito alle leggi razziali. Benché si ricordino alcune sue traduzioni dal sanscrito e una Piccola grammatica vedica compilata per uso delle scuole italiane (1905), Bernheimer si occupò prevalentemente di antichi testi ebraici, sia a stampa sia manoscritti; fu infatti autore del primo manuale di codicologia ebraica organicamente indirizzato all’approfondimento della materia, come ha ricordato Giancarlo Lacerenza a proposito del volume Paleografia ebraica (1924), e dedicò attenzione soprattutto alla catalogazione dei testi ebraici e orientali conservati in varie biblioteche italiane. Tra le sue opere principali si ricordano infatti il Catalogue des Manuscrits et livres rares de la Bibliothèque du Talmud Tora de Livourne, (1915), preceduto di un anno dal testo Facsimiles des manuscrits hébraïques du Talmud–Tora de Livourne, il breve articolo Una collezione privata di duecento manoscritti ebraici nel XV secolo (1924), pubblicato sulla rivista «La Bibliofilia», la raccolta Codices hebraici Bibliothecae Ambrosianae (1933) e, infine, il volume Catalogo dei manoscritti orientali della Biblioteca Estense (1960).

Bernheimer// Suryacatakam


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