Ballini// Upamitabhavaprapanca

Upamitabhavaprapanca-katha

L’interesse di Ambrogio Ballini
per la novellistica jaina, mutuato dagli insegnamenti ricevuti alla cattedra di
Hermann Jacobi, a cui è dedicato il testo pracrito
dell’Upamitabhavaprapanca-katha di Siddharsi qui presentato, rivela
ancora una volta la forte influenza negli studi linguistici indologici della
scuola tedesca. Ballini, d’altra parte, oltre alla dedica non manca di citare
Jacobi fin dall’incipit del suo contributo, in cui leggiamo: «E mi sia data fin
d’ora la compiacenza di rendere a lui ancora una volta le grazie più grandi e
più sincere, per avermi ispirato a metter mano allos studio di un’opera pur
ardua, ma genialissima, e confortato a procedere in essa serenamente e
sicuramente, giovandomi coi consigli degni della Sua mente e con la benevolenza
degna dell’animo Suo». Si nota peraltro che la traduzione di Ballini, qui
limitata al secondo e terzo prastava si rifaccia completamente al lavoro
dello studioso tedesco suo maestro, che aveva in precedenza corretto la prima
edizione del testo, edito dal sanscritista scozzese Peter Peterson poco prima
della sua scomparsa.

Upamitabhavaprapanca-katha - Ambrogio Ballini (1905)

Giornale della Società Asiatica Italiana
Firenze (1905)

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